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Le fettucce per arrampicata, insieme ai cordini, sono accessori indispensabili, in particolare per gli alpinisti e i climber che affrontano falesie e pareti di roccia. Si tratta, in genere, di anelli di tessuto piatto molto resistente, disponibili in commercio già confezionati, o a metri, per consentire la personalizzazione dell’elemento in base alle specifiche esigenze. Le fettucce, specialmente se acquistate a metri, sono disponibili in diversi spessori, e possono essere fabbricate utilizzando materiali differenti, di solito tessuti tecnici come nylon, dyneema o kevlar, e devono essere chiuse con una cucitura o un nodo. Questo tipo di accessorio è destinato a diverse funzioni, i più frequenti sono l’assicurazione durante la progressione in parete, le manovre in cordata e le soste, e la realizzazione di nodi speciali per la discesa in corda doppia. Il materiale con cui la fettuccia viene realizzata ne varia le prestazioni e la rende indicata per utilizzi diversi: le particolarità fondamentali riguardano la capacità del tessuto di resistere alla trazione e all’abrasione, il grado di sopportazione dell’attrito e la temperatura di fusione. E importantissimo, prima di intraprendere qualsiasi esperienza in montagna, scegliere i materiali realmente idonei, per evitare problemi o addirittura incidenti: per tale ragione è importante affidarsi ad un esperto e chiedere informazioni, fino a quando non si raggiungerà il grado di conoscenza ideale.
Uno degli utilizzi di base della fettuccia è la realizzazione di un rinvio, utilizzato di solito sulle vie classiche dell’alpinismo, nell’arrampicata tradizionale e in alcuni casi anche per l’arrampicata sportiva: questa versatilità è dovuta alla capacità del rinvio di ridurre l’attrito sulla corda. Creare un rinvio, tecnicamente è molto semplice, e richiede di avere a disposizione solo un anello di fettuccia da arrampicata di una lunghezza di circa 60 centimetri, e due moschettoni. Un elemento importante di cui tenere conto nella scelta del materiale con cui è stata realizzata la fettuccia è la sua forza di trazione, che si abbassa notevolmente quando viene eseguito un nodo: si tratta di una soluzione a cui ricorrono in molti, per accorciare l’anello o per agganciarvi il moschettone, e che, inevitabilmente provoca il decadimento delle prestazioni del materiale. E’ una caratteristica alla quale occorre prestare attenzione, e che riguarda sia le fettucce in nylon che in dyneema, portandole spesso ad un punto di rottura anche con carichi piuttosto ridotti. Soprattutto per chi si appresta ad affrontare una via ferrata, dove i pericoli di caduta sono piuttosto frequenti, è necessario evitare rigorosamente di fare nodi per collegare due anelli tra loro.
Attualmente, le fettucce ad anello già cucite hanno sostituito quasi totalmente i rinvii annodati, in merito alle doti di resistenza, sicurezza e semplicità di utilizzo: di solito, le misure dei rinvii già pronti sono di 60 o 120 centimetri. In alcuni caso potrebbe essere necessario disporre di lunghezze diverse, ma generalmente queste due rispondono a gran parte delle esigenze dell’arrampicata tradizionale. Per quanto riguarda la durata, quando la fettuccia da arrampicata è di buona qualità, può durare anche qualche anno, in relazione ovviamente anche all’utilizzo, tuttavia occorre tenere conto che, in media, dopo un anno la fettuccia perde il 50% della sua resistenza, e che deve essere sostituita al massimo dopo un periodo di tre anni, leggermente più lungo per le versioni in nylon.
I materiali più utilizzati per la realizzazione delle fettucce sono il nylon e il dyneema. Il nylon offre una discreta elasticità, è adatto per l’arrampicata sportiva e nelle soste, è relativamente economico ma è anche piuttosto pesante, inoltre tende ad assorbire l’acqua e a ghiacciare, aumentando ulteriormente il suo peso. Il dyneema garantisce un’elevata resistenza alla trazione, un’ottima forza di tensione, superiore persino al kevlar e, comparato al nylon, dimostra le stesse prestazioni con la metà del peso e dello spessore. Inoltre, resiste bene alle abrasioni e si ghiaccia molto lentamente. Tuttavia, oltre ad essere costoso, non possiede doti elastiche, che in alcuni casi possono essere determinanti. La soluzione ideale resta sempre quella di utilizzare la fettuccia in nylon per i rinvii e le soste nell’arrampicata sportiva, e la fettuccia in dyneema per l’alpinismo classico, anche se il nylon resta sempre il più diffuso, soprattutto per ragioni economiche.
Prima di utilizzare una fettuccia o una cordino già in proprio possesso, è necessario effettuare un controllo accurato, e verificare che le cuciture, i punti di connessione e i nodi siano in ottimo stato. Corde da arrampicata, fettucce e cordini devono essere conservati in ambienti privi di umidità e lontani dal sole e da fonti di calore, nel caso si desiderasse lavarli, è opportuno farlo con acqua fredda e senza alcun detergente, lasciando che asciughino all’aria in un ambiente ombreggiato.