Donne da Record

Donne da Record

Non sono famose. Non compaiono sulle prime pagine dei giornali (anche se ognuna di loro sarebbe degna di avere un proprio articolo). Come la maggior parte di noi, hanno una vita normale e vanno al lavoro ogni giorno. Ma "routine" non è una parola che si trova nel loro vocabolario. Al di fuori della loro vita quotidiana, ognuna di queste donne spacca di brutto nella propria disciplina!

Anche se sono modeste riguardo alle loro conquiste, le ammiriamo per la loro incredibile forza e passione. Vi presentiamo le vere donne che ci ispirano.

Anna – Whitewater Kayaking

Una volta appeso il camice e finito il turno in ospedale, Anna diventa la regina delle acque bianche. Non si fa scoraggiare dall'inverno o dal freddo. Per lei il kayak non è solo un modo per passare il suo tempo libero o per sentire l'adrenalina, è uno stile di vita, tutto il resto è secondario. È attraverso il kayak che si è fatta molti amici e ha scoperto un mondo nuovo. Ma non è stato sempre così facile: all'inizio Anna è stata tentata di mollare diverse volte. Non sa spiegare perché non ha smesso e non ha continuato a dedicarsi alle attività sulla terraferma, ma pensa sia stato per pura testardaggine.

Anna

Anna lavora duramente anche per promuovere questo sport insolito. Non solo si allena, ma ha anche un suo canale YouTube dove consiglia gli altri su come praticare il kayak e carica video istruttivi. Incoraggia inoltre le persone a esplorare la città dal fiume. Anna adora remare in inverno: per lei è un ottimo modo per mantenersi attiva e trovare un po' di pace e tranquillità. I suoi obiettivi sono di continuare a migliorare e promuovere il kayak al femminile.

 Softball

Nessuno tra chi ha seguito questo gruppo fin dal primo giorno avrebbe previsto quello che sarebbe riuscito a realizzare.

Gli Hrabiny sono un gruppo di ragazze che si sono riunite nel 2013 per giocare a softball. Tutte di diversa provenienza, il gruppo comprende anche una fisioterapista, una tenente colonnello, una programmatrice e una reporter radiofonica, per un totale di circa 20 giocatrici.

Nonostante il loro nobile nome, (Hrabiny in polacco significa "contesse") il gruppo non è mai stato uno di quelli che se ne stanno in disparte a non far nulla - hanno anche diserbato e curato il loro campo da sole. Non un segno di nobiltà neanche i lividi, le dita slogate e i denti scheggiati, cose all'ordine del giorno in questo sport. Dopotutto, una palla da softball può viaggiare fino a 100 km/h!

Hrabiny Softball Breslavia

Ma il loro entusiasmo, il duro lavoro e l'orgoglio meritano il massimo elogio. Alla fine la squadra ha raggiunto la massima serie, anche se le squadre più esperte hanno dato una lezione amara alle ragazze di Breslavia. Nella loro prima stagione non hanno vinto neanche una partita. Tuttavia, hanno imparato rapidamente dai loro primi fallimenti e alla fine hanno trionfato nel 2016 vincendo il loro primo titolo nel Campionato Polacco. La stagione successiva la squadra ha raddoppiato - Campionato Polacco e Coppa Polacca. Questo successo le ha viste rappresentare il loro paese ai Campionati Europei.

Hrabiny ha conquistato il cuore della Polonia grazie alla tenacia, al duro lavoro e all'ingegnosità. Hanno fatto tutto da sole: si sono finanziate con risorse proprie, eventi e collette, e hanno reinvestito tutte le loro entrate nello sviluppo e nella promozione del softball in Polonia.


Izabella – Correre l'ultramaratona

"Mi piace correre: lunghe distanze. Ma molta gente lo fa" dice Izabella parlando della sua passione. È molto modesta se si considera che ha già corso tantissime maratone di montagna. La "più lunga" è l'Ultra trail di Łemkowyna con i suoi 150 km, la "più bella e montuosa" l'Ultrak del Cervino e la "più insolita" è la Maratona del Ladakh. Partecipare a quest'ultima richiede molti giorni di acclimatazione, poiché inizia a 3500 m sul livello del mare! La cosa più impressionante è che i risultati di Izabella in questo campo sono inferiori solo agli atleti professionisti. Solo che, a differenza dei professionisti, Iza passa otto ore al giorno seduta dietro una scrivania in ufficio.

Iza

Non è quindi esagerato dire che è una grande fan della montagna. Iza può anche vantare spedizioni in Aconcagua, Marocco, Thailandia e Vietnam, tra le altre località esotiche. Ma l'Himalaya rimane la sua meta preferita, ed è sempre felice di tornarci. Le piace la pace, la natura incontaminata e le persone di buon cuore. Inoltre, Iza condivide la sua passione e il suo amore per le ultramaratone in numerose pubblicazioni. E, come se non bastasse, ha anche talento per la fotografia, catturando le sue esperienze in scatti intensi.

Maja & Joanna – Mountain Bike

L'energica Maja si trova spesso a fare jogging nella foresta vicino casa o a percorrere i sentieri vicini. Quest'ultimo risveglia una specie di bestia dentro di lei - la bestia del downhill. Ricorda con una risata come iniziare non sia stato così facile, anche se "se l'è cercata". La sua iniziazione all'enduro è stata piuttosto intensa: ha quasi perso i denti, ha bucato una gomma e ha dovuto spingere la bici per il resto del percorso. Dopo di che ha deciso di fare un corso per fare un po' di esperienza e cambiare alcune cattive abitudini; solo per poi atterrare rovinosamente a terra dopo un salto.

Ma anche questo incidente non l'ha scoraggiata. I sentieri sono solo un riscaldamento per lei: preferisce quelli che richiedono decisioni rapide. Il suo obiettivo è quello di partecipare a una serie di gare di enduro l'anno prossimo.

Maja

Sugli stessi sentieri, incontrerete un'amica di Maja della stessa città - Joanna: che, per sua stessa modesta ammissione, "pedala molto in montagna". Pur essendo una donna che lavora e madre di due figli, Joanna non è schiava della sua routine quotidiana e non la troverete a casa nel fine settimana, neanche in inverno! Per lei, né il tempo né l'avere figli sono una scusa per non andare in bici.

Joanna dimostra il suo amore per il ciclismo partecipando a gare di enduro e condividendo le sue avventure sul suo blog "Motherbiker". Come ci spiega: "Avere figli non significa la fine dei nostri sogni. Puoi realizzarli a prescindere dall'età".  Il suo blog è composto per lo più da contenuti ciclistici sui suoi viaggi - sia con che senza i bambini.

Joanna

Tutta la famiglia di Joanna è stata contagiata dal morbo del ciclismo e i suoi figli (otto e undici anni) hanno affinato le loro capacità di guida con entrambi i genitori e durante i corsi con gli altri bambini. Per aiutare i bambini a salire in cima, Joanna e suo marito li trainano con una corda importata dagli USA. È estremamente leggera e fatta di corda bungee militare che viene normalmente utilizzata per trainare gli aerei che atterrano sulle portaerei. La corda ha prolungato notevolmente i viaggi in bicicletta della famiglia, permettendo ai quattro di andare molto più lontano.

Maja e Joanna sostengono attivamente la comunità locale MTB. Non solo sono membri di un'associazione di ciclisti, ma hanno anche recentemente richiesto la costruzione di una pista ciclabile nel loro paese.

Cecile – Bike Touring

Cecile insegna ai bambini musica, matematica e ortografia; produce ceramiche e coltiva le sue verdure e suona. Le è sempre piaciuto stare all'aperto e fare escursioni con i suoi bambini e il suo cane. Ma otto anni fa ha iniziato ad avere problemi nel camminare. La causa è stata la displasia congenita dell'anca che ha portato alla sostituzione della stessa. L'operazione ha purtroppo portato Cecile a rinunciare alle sue lunghe passeggiate. Ma è stato proprio in quel momento che si è ricordata della sua vecchia amica: la bicicletta! Da adolescente andava al liceo in bici tutti i giorni e la sua prima vacanza è stata un tour in bicicletta. Dopotutto, è olandese. Per fortuna, pedalare non era un problema per la sua anca.

Cecile

Con il tempo, le corse di Cecile sono diventate sempre più lunghe. Nel 2016 ha deciso di passare 11 settimane in giro per l'Europa, tre insieme a suo figlio, prima di proseguire da sola (anche se con il suo cane in una roulotte). Il viaggio successivo si è svolto nel 2018: quattro mesi e mezzo attraverso l'Italia e i Balcani, un autobus per Berlino, in bicicletta fino alla Danimarca e poi di nuovo in Olanda. Cecile ammette che può essere difficile - soprattutto in montagna - e a volte si sente un po' sola. Ma ama la libertà, i paesaggi mozzafiato e le persone amichevoli che incontra lungo la strada. Nel complesso, ama l'esperienza di mettere la sua vita in due valigie e tutti gli alti e bassi che si vivono per strada.

Il 1° marzo, Cecile è partita di nuovo: questa volta verso l'Asia centrale per sette mesi. Il suo obiettivo è quello di raggiungere la Pamir Highway. E come in ogni altro viaggio, la sua fedele compagna, Guitalele, la accompagnerà.

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